Il Progetto UNO e 7 nasce dall’idea di trasformare gli elementi considerati di svantaggio incarnati dalle pluriclassi istituite in 14 piccole comunità della Provincia di Potenza, in leve di innovazione e di qualità socio-educativa e didattica, attraverso il rilancio della ricerca educativa e la sperimentazione di nuovi percorsi di apprendimento.
Al Centro di Educazione Ambientale (CEA) “Oasi Bosco del Faggeto” di Moliterno, partner di UNOe7, per esempio, la sperimentazione e la ricerca educativa hanno assunto il profumo dell’erba e i più disparati colori di fiori, di foglie, di rocce e di tronchi, da toccare, plasmare e calpestare. Le attività pensate dalla Società Cooperativa M.E.T.A., accreditata già dal 2006 presso la Regione Basilicata come Centro di Educazione Ambientale con il nome “Oasi Bosco del Faggeto” di Moliterno, si spiegano bene, nell’itinerario di innovazione educativa che vuole tracciare UNO e 7, attraverso le parole di un proverbio giapponese che recita: “chi ascolta dimentica, chi vede ricorda, chi fa impara”.
E cosa fanno i bambini coinvolti nei laboratori didattici di CEA? Studiano, in… aule di foglie. Questo è il nome che la Presidente dell’Organizzazione, Isabella Abate, ha scelto per contraddistinguere tutte le attività pensate e il ruolo che esse rivestiranno all’interno di UNO e 7. Le azioni immaginate e proposte ai bambini vogliono creare esperienze diverse e stimolare differenti modalità di apprendimento: con la costruzione di “libri verdi”, attraverso un laboratorio di riciclo e creazione della carta utilizzando fibre e colori ricavati dagli elementi naturali; con le uscite ludico-didattiche organizzate con le scuole, su percorsi congegnati per far comprendere ai bambini gli ambienti e i luoghi naturali, anche quelli urbani e limitrofi alle scuole stesse; con i Campi Natura estivi e la proposta di escursioni e laboratori didattici itineranti, alla scoperta del territorio di riferimento e delle sue suggestioni, spesso sconosciute o sottovalutate.
La partecipazione entusiasmata dei bambini ai campi estivi da poco conclusi, è un dato tangibile della metodologia di educazione “esperienziale” seguita dall’Organizzazione, che si svolge soprattutto all’esterno e che ha portato, in molti casi per la prima volta, diversi bambini a un vero contatto con la natura. Gli argomenti affrontati sono stati molteplici e hanno spaziato dalla conoscenza del micro mondo animale e vegetale (attraverso l’uso del microscopio o di cassette entomologiche per l’osservazione delle api), all’allestimento di un piccolo erbario con specie vegetali mangerecce e medicinali raccolte in ambienti naturali. Le attività motorie e di recupero degli spazi hanno integrato bene le attività educative laboratoriali: i bambini hanno costruito e usato ponti tibetani, tirato con l’arco, hanno provato ad arrampicarsi sugli alberi e a praticare il Nordic Walking, attraverso tecniche e strumenti ben precisi e con un occhio attento alla sicurezza degli sport outdoor.
Le attività educative si sono svolte senza trascurare la dimensione ludica che sempre arricchisce l’esperienza formativa dei bambini: si sono svolti tanti giochi, da quelli tradizionali a quelli costruiti ad hoc nell’ambiente del bosco. C’è stata anche una visita ad un CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) del WWf durante un’escursione organizzata al mare, con relativa lezione e scoperta dell’ambiente marino e della fisiologia delle tartarughe Caretta Caretta.
Lo scopo è quello di foggiare un’autentica sensibilità ambientale e la cultura del rispetto per il territorio in cui si vive, insegnando le regole da seguire negli ambienti naturali; con Aule di foglie entra, nelle scuole coinvolte nel Progetto, una nuova metodologia educativa che poggia su cinque basi fondamentali:
1. lo spazio esterno come aula didattica privilegiata;
2. una grande attenzione alla relazione;
3. l’esperienza diretta come cardine della didattica;
4. l’importanza delle emozioni;
5. il gioco come veicolo didattico privilegiato e strumento comunicativo per eccellenza.